Comincia a prendere forma l’emergenza-Covid nel più grande campo profughi del mondo. A Cox’s Bazar, in Bangladesh, dove 855.000 civili Rohingya vivono in 34 insediamenti di fortuna, sono già 29 i casi accertati di coronavirus in pochi giorni. Sono 381, inoltre, i contagi confermati a Cox’s Bazar District, l’area in cui si trova questa grande “metropoli”.
L’impatto su un’area in cui una persona su tre già viveva una condizione di insicurezza alimentare e che ora rischia di patire gli effetti della più grave crisi dell’ultimo secolo
L’America Latina, oggi, ha piĂą paura della fame determinata dal coronavirus che della pandemia stessa. Gli effetti dell’emergenza-Covid creeranno in questa area 29 milioni di nuovi poveri.Â
Sistemi sanitari fragili, stigma sociale, lockdown e accesso al cibo: i rischi per le popolazioni piĂą vulnerabili sono numerosi e anche i bambini vengono esposti all'aumento di stress e ansia
Il ciclone Amphan minaccia il Bangladesh, a rischio 800.000 Rohingya nel campo profughi di Cox's Bazar. La resilienza dei Rohingya è già messa a dura prova da altri fattori.
Azione contro la Fame, in queste ore, sta monitorando da vicino, in Bangladesh, l’avanzata del ciclone Amphan e, in particolar modo, è giĂ attiva per far fronte alle eventuali criticitĂ che potrebbero riguardare il campo profughi di Cox’s Bazar.Â
“Le dichiarazioni odierne del segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, confermano la nostra preoccupazione sulle sorti del continente africano alla luce della rapida diffusione del Covid-19. Milioni di persone, già provate da conflitti e calamità naturali, saranno, inevitabilmente, trascinate in una ulteriore condizione di estrema povertà .
Attualmente la Giordania ospita circa 1,3 milioni di rifugiati siriani: la maggior parte di essi dipende dagli aiuti umanitari.Â
Oltre 4,1 milioni di persone, inoltre, necessitano di assistenza immediata in Iraq. Per loro, come in Siria e in Yemen, non solo il coronavirus ma anche gli effetti indiretti del lockdown alimentano le fragilitĂ .
Anche la solidarietĂ delle aziende, ai tempi del Covid-19, va in modalità “smart”.Â
La Challenge contro la Fame, il piĂą grande evento sportivo globale dedicato alle imprese, diventa temporaneamente digital nella sua terza edizione sul territorio nazionale.
Il 5 maggio è la Giornata Mondiale dell'igiene delle mani e mai come oggi ci rendiamo conto di quanto questo semplice gesto salvi la vita.
Per combattere la malnutrizione e tutte le epidemie, occorra garantire a tutti l’accesso all’acqua pulita e, allo stesso tempo, promuovere una “nuova cultura” capace di garantire una igiene adeguata.
In Siria, Azione contro la Fame teme una rapida diffusione del coronavirus, in considerazione dei trend rilevati anche nei Paesi vicini. E, per questa ragione, sta riadattando il suo intervento alla nuova sfida umanitaria.Â