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A Sibut si lotta ogni giorno contro la denutrizione

27 Giugno 2016

Estephanie è arrivata in uno stato di grave denutrizione all’Unità di Nutrizione Terapeutica (UNT) di Sibut, a 185 chilometri da Bangui, capitale della Repubblica Centrafricana.

A 19 mesi pesa solo 6,6 chili. In una settimana di trattamento terapeutico, è riuscita a prendere 100 grammi al giorno.

malnutrizione, bambini, Repubblica Centroafricana, Bangui
Candagi Prisca è la mamma di Estephanie. La mattina, mentre suo marito è al lavoro come meccanico, lei prende i suoi cinque figli e li porta con lei a lavorare al mercato locale.
Da diverse settimane, Estephanie ha cominciato a soffrire di diarrea ed era insolitamente agitata e la mamma l’ha quindi portata a un’unità nutrizionale terapeutica. Una volta dimessa, Estephanie tornerà periodicamente per monitorare la sua condizione di salute e la madre ha ricevuto gli alimenti terapeutici per il trattamento continuo a casa e alcuni suggerimenti per evitare la denutrizione.

Anche se Sambeka non aveva soldi per i trattamenti, suo figlio Grâce è stato curato lo stesso dalla denutrizione. La donna non ha reddito e ha una salute fragile, che non le permette di lavorare: per questo è tra i beneficiari della distribuzione alimentare di Azione contro la Fame, che ha permesso a suo figlio si essere curato.

 

Le cure necessarie per un Paese in crisi
I bambini che soffrono di denutrizione in fase avanzata sono spesso molto stanchi e non hanno le risorse necessarie al loro sviluppo: non sono curiosi e attenti verso il mondo esterno, spesso hanno un atteggiamento passivo. I team di supporto psico-sociale di Azione contro la Fame valutano lo stato di salute dei bambini, proponendo varie attività che contribuiscono a rafforzare il legame madre-figlio e migliorare la terapia. Quando lasciano la UNT, i bambini vengono monitorati attraverso visite settimanali ogni lunedì.

Altro punto di forza di questo centro è la vita comunitaria, che consente alle madri e ai familiari di condividere la propria esperienza con altre persone.

Nel Paese mancano i mezzi per attuare programmi per sviluppare attività economiche a lungo termine. Dopo gli scontri che hanno devastato il Paese nel 2013 e l’instabilità della sicurezza pubblica che ne deriva, le persone non investono su progetti a lungo termine per paura di perdere tutto.

In questo contesto, Azione contro la Fame cerca di aiutare la popolazione africana colpita da questa instabilità. Dal 2006, sviluppa programmi di accesso all’acqua, di fornitura di servizi igienico-sanitari e di cura, oltre che di programmi di nutrizione.

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