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NEPAL: AIUTARE LE POPOLAZIONI ISOLATE AL PIU’ PRESTO

6 Maggio 2015
Dieci giorni dopo il sisma, la situazione a Kathamndu tende a normalizzarsi malgrado gli ingenti danni riscontrati e i campi di fortuna disseminati nella capitale. La saturazione dell’aeroporto ha rallentato le operazioni di distribuzione degli aiuti verso le zone rurali duramente colpite dalla catastrofe.
Azione contro la Fame ha lanciato un intervento d’urgenza a Nuwakot e nel Sindhupalchok, due dei distretti maggiormente colpiti.
 
Gli aiuti umanitari, congestionati all’aeroporto di Kathmandu, fanno fatica ad arrivare nei distretti isolati. I carichi umanitari inviati da Azione contro la Fame sono stati sbloccati questo fine settimana, e ciò ha permesso l’intervento dei nostri team a Nuwakot e nel Sindhupalchok.
 
In questi due distretti, la grande maggioranza della popolazione è praticamente senza riparo in seguito alla distruzione delle fragili abitazioni costruite in pietra e fango. La perdita delle scorte di cibo, inoltre, priva la popolazione delle sue principali fonti di approvvigionamento e si teme un veloce deterioramento delle condizioni di vita di migliaia di persone.
 
A Nuwakot, a nord ovest di Kathmandu, sono state colpite dal terremoto 140.000 persone e dall’80 al 90% delle abitazioni sono andate distrutte. Gli operatori di Azione contro la Fame hanno valutato le scorte alimentari disponibili, i bisogni di acqua e la necessità di sostegno psicologico in seguito ai traumi degli ultimi giorni.

E’ stata inoltre installata una stazione per il trattamento dell’acqua che ha la capacità di fornire acqua potabile a 2000 persone.
 
Nella zona di Sindhupalchok, ad Est della capitale, metà dei 300.000 abitanti sono stati colpiti dal sisma. ACF è intervenuta sul posto in stretto coordinamento con Médecins du Monde e Solidarité Internationale.
 
Il 90% dei centri sanitari del distretto è andato distrutto e i bisogni nutrizionali dei bambini devono essere soddisfatti il più velocemente possibile, specialmente a Chautara, dove l’ospedale è completamente crollato” afferma Yara Sfeir, esperta nutrizionista di ACF e arrivata in Nepal con il team di urgenza.
 
La clinica mobile di ACF e MdM compensa l’assenza di strutture sanitarie e facilita diagnosi e gestione dei trattamenti per i bambini affetti da malnutrizione grave acuta. E’ stato anche previsto uno spazio tranquillo per le mamme ed i loro bambini per facilitare l’allattamento e il riposo.
 
 
Kathmandu è stata tremendamente colpita dal terremoto nella sua interezza. Tuttavia i danni maggiori risultano essere localizzati in alcune zone della città con edifici più fragili e antichi. La distribuzione degli aiuti nella capitale ed il grande numero di organizzazioni presenti dovrebbe permettere una copertura relativamente buona dei bisogni della popolazione. Anche se in città sono installati numerosi campi, le persone tendono sempre più ad abbandonarli.

Le persone che vivono in questi campi non hanno tutti perso la loro casa, ma hanno paura di rientrare nei luoghi dove vivevano per timore di un nuovo terremoto” sottolinea Martin Rosselot, direttore delle operazioni di Azione contro la Fame in Nepal.

I team specializzati in Acqua, Igiene e Sanità, seguono da vicino la situazione nei campi in caso di peggioramento della situazione. Le conseguenze psicologiche del terremoto sono conosciute e visibili tra la popolazione. ACF sta aiutando le persone più vulnerabili, in particolare donne in stato di gravidanza e bambini, in un reparto maternità di Thapathali. Dopo uno shock, la salute mentale dei bambini e di tutte le persone che si prendono cura di loro è un elemento chiave della capacità di resilienza di una popolazione.
 
 

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