Le vite dei rifugiati siriani nei campi del Kurdistan IrachenoLe vite dei rifugiati siriani nei campi del Kurdistan Iracheno

Le vite dei rifugiati siriani nei campi del Kurdistan Iracheno

24 Luglio 2015

Da oltre un anno, la crisi che ho colpito l’Iraq ha provocato 2 milioni di sfollati all’interno del paese mettendo da parte, a poco a poco, la situazione di circa 250.000 rifugiati siriani nel Kurdistan Iracheno. I combattimenti nella regione di Kobane, nel nord della Siria, hanno causato migliaia di sfollati e molti di loro hanno fatto un lungo cammino attraverso la Turchia fino al Kurdistan Iracheno. Nel campo di Darashakran, vicino ad Erbil, circa 10.000 persone provano a ricostruire le loro vite, lontani dal loro paese.

Sfollati siriani nel Kurdistan Iracheno

Khalil Ismail e il suo amico Yousef Ali sono seduti all’ombra di un muro mentre guardano i lavoratori dall’altra parte della strada. “Non c’è molto da fare qui: si scherza un po’, a volte ci si accapiglia…si prova a dimenticare che siamo lontani dalla nostra casa..“.

Rifugiati Siriani nel Kurdistan Iracheno

Khalil Ismail proviene da Qamishli, nella zona Kurda della Siria. E’ arrivato in Irak con la moglie e i loro 5 figli un anno e mezzo fa. Ora tutti loro vivono nel campo di Darashakran e fanno affidamento sugli aiuti umanitari perché, dice Khalil, lui è “troppo vecchio per lavorare“.

UNa tenda nel campo dei rifugiati siriani

Dopo essere arrivate dalla Siria attraverso la Turchia, alcune famiglie sono state fatte alloggiare in tende provvisorie. Sono ancora li. “Perché non viviamo nelle stesse condizioni degli altri? Guardate mio figlio, ha appena 10 giorni“. I genitori tentano di creare una corrente d’aria attorno alla culla del neonato posta all’ingresso di una tenda. “Esiste un sistema di aria condizionata, ma non c’è abbastanza elettricità per tutti” La temperatura del campo, in estate, può raggiungere i 50 gradi.

Rifugiati nel campo per i rifugiati di Darashakran

Io vivevo a Ghouta, vicino Damasco. Ho prima dovuto trovare rifugio a Kobane, e poi sono dovuto scappare anche da li quando l’IS, lo Stato Islamico, è arrivato. Ora vivo nel campo di Darashakran e questo è tutto quello che mi è rimasto”.

Operatori di Azione contro la Fame ispezionano dei punti d'accesso all'acqua nel campo di Darashakran

Un team di Azione contro la Fame ripara delle latrine, un’altro ispeziona dei punti di accesso all’acqua. A Darashakran, come anche in diversi altri campi del governatorato, ACF ha dispiegato delle squadre di intervento rapido per interventi nei settori di Acqua, Igiene e Sanità. Queste squadre hanno l’incarico di gestire la manutenzione delle installazioni, riparano le strutture danneggiate, svuotano le fosse settiche, assicurano la distribuzione di kit igienici e di attrezzi per il drenaggio e organizzano sessioni di promozione all’igiene per la sensibilizzazione degli abitanti del campo.

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