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Le strade impervie di Ibrahim

29 Agosto 2019

Ogni giorno da 4 anni, Ibrahim Sangare percorre centinaia di chilometri in sella alla sua moto per raggiungere i villaggi di difficile accesso nella regione del Kita, in Mali. Il suo compito è supervisionare gli Operatori Sanitari di Comunità che sono stati formati da Azione contro la Fame per individuare e curare la malnutrizione acuta all’interno di queste comunità remote.

Alcuni dei villaggi in cui lavora Ibrahim si trovano a 25 km dal centro sanitario più vicino, rendendo quasi impossibile per le famiglie avere accesso alle cure per la malnutrizione. Dovrebbero percorrere molti chilometri o usare un taxi per trasportare i loro bambini malati. Ora, grazie agli operatori sanitari che vivono e lavorano nel cuore della comunità, addestrati per curare la malnutrizione, le famiglie possono accedere a questo trattamento salvavita vicino a casa.

Strade dissestate

Ibrahim deve guidare per ore su strade polverose estremamente dissestate. Nella stagione delle piogge, alcuni dei villaggi possono rimanere totalmente isolati. “Mi sposto con la mia moto, attraversando i vari villaggi per aiutare gli operatori sanitari di comunità in caso di difficoltà tecniche e cerco di trovare una soluzione, se riesco” dice. “Li supervisiono nelle loro attività quotidiane, che sono di supporto ai bambini malati, in particolare quelli con malnutrizione e bambini con altre malattie, come la malaria, la diarrea e la polmonite. Quando arrivo, chiedo come va e guardo le loro schede tecniche. E se un bambino malato arriva quando sono lì, seguo gli operatori nel loro lavoro. Se trovo un errore, spiego come fare e come evitare di commetterlo in futuro”.

Kita prima e dopo Ibrahim

Da quando Ibrahim ha iniziato il suo lavoro quattro anni fa, ha assistito a molti cambiamenti nel trattamento della malnutrizione. “Poter trattare la malnutrizione all’interno delle singole comunità ha notevolmente ridotto la malnutrizione e altre malattie” afferma Ibrahim. “L’intervento di Azione contro la Fame ha anche contribuito a ridurre il tasso di abbandono di coloro che iniziano le cure” aggiunge, ricordando come fosse più difficile, prima, far portare a termine il ciclo di trattamento ai pazienti.

La ‘benzina’ di Ibrahim

Insieme agli Operatori Sanitari forma una grande squadra: “Ci conosciamo da molto tempo e so perfettamente come lavorano”. Insieme a loro, Ibrahim è pronto a continuare ogni giorno la lotta contro la malnutrizione all’interno della comunità: “Dobbiamo continuare questo lavoro. È davvero importante”. “La mia motivazione per questo lavoro è la consapevolezza che sto aiutando a salvare vite umane”, aggiunge. “Questa è la mia più grande spinta”.

Mali, dramma quotidiano

In Mali, ogni giorno muoiono quasi 150 bambini a causa della malnutrizione. Questo perché molti non ricevono alcun trattamento, oppure vengono ricoverati solo quando le loro condizioni sono ormai critiche. Accedere alle cure è difficile soprattutto per via della lontananza dei villaggi dai centri sanitari: 8 persone su 10 vivono in aree rurali e quasi 6 abitano a più di 5 km dal centro più vicino. È per questo che Operatori Sanitari di Comunità come Ibrahim sono di importanza vitale.

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