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L’acqua potabile oggi non è per tutti

20 Marzo 2020

L’accesso all’acqua potabile è un elemento centrale nella gestione delle crisi umanitarie e alimentari.

La malnutrizione, per 1 bambino su 2, è collegata alle malattie dell’acqua, a un ambiente domestico non idoneo e all’accesso limitato all’acqua potabile. nel 2016 1,8 miliardi di persone hanno bevuto acqua da una fonte contaminata.

Oltre l’80% delle acque reflue generate in tutto il mondo ritorna nell’ecosistema senza che vengano trattate. Nella maggior parte dei casi, le popolazioni non dispongono delle infrastrutture necessarie per il trattamento delle acque reflue.

Le acque reflue trasportano feci, rifiuti sanitari, pesticidi agricoli e sostanze chimiche potenzialmente tossiche rilasciate dalle attività umane. Quando l’acqua potabile è contaminata e l’igiene viene trascurata, possono ammalarsi intere comunità. Bevendo da una fonte d’acqua contaminata da escrementi, le persone sono a rischio di contrarre malattie potenzialmente letali come diarrea, colera, dissenteria, tifo o poliomielite.

AIUTACI A MIGLIORARE L’ACCESSO ALL’ACQUA POTABILE NELLE ZONE A RISCHIO

 

Migliorare l’accesso all’acqua potabile e alle popolazioni

Azione contro la Fame interviene nella prevenzione della malnutrizione e conduce programmi per migliorare l’accesso all’acqua potabile, costruire latrine, drenare il terreno e altri interventi. Inoltre lavora per aumentare la consapevolezza delle buone pratiche igieniche e della gestione delle risorse idriche. In situazioni di emergenza (epidemie, catastrofi naturali, ecc.), i nostri operatori intervengono sia come coordinatori della risposta umanitaria sia direttamente sul campo, attraverso la distribuzione di acqua tramite camion-cisterne, di kit di igiene, implementando i servizi igienico-sanitari di emergenza e messa in atto di programmi di prevenzione dei rischi.

Oltre a curare e prevenire la malnutrizione, Azione contro la Fame sta adottando un approccio integrato alla gestione dei rischi legati alle catastrofi naturali, compreso l’adattamento ai cambiamenti climatici. Questo approccio trasversale è integrato nei nostri programmi nelle varie aree di intervento. Si tratta di sviluppare e quindi attuare strategie e pratiche volte a limitare la vulnerabilità delle popolazioni, i pericoli e le conseguenze delle catastrofi sull’esistenza delle popolazioni.

La mancanza di accesso all’acqua pulita, i servizi igienico-sanitari e le loro conseguenze per la malnutrizione, rimangono le principali sfide a livello globale che stiamo cercando di superare.

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