discriminazioni sulle donne e la fame nel mondodiscriminazioni sulle donne e la fame nel mondo

C’è un rapporto tra discriminazioni sulle donne e la fame nel mondo

22 Ottobre 2021

Cosa significa essere donna nel 2021?

Significa moltissime cose tra le quali avere l’onere di responsabilità non retribuite come i lavori domestici e la cucina, guadagnare meno rispetto agli uomini,  e anche, purtroppo, subire violenze.
In questo articolo, affrontiamo nel dettaglio come le discriminazioni di genere in diversi ambiti portano spesso le donne ad essere maggiormente esposte alla fame rispetto agli uomini.

Disuguaglianze tra uomini e donne nel lavoro

È innegabile che a livello mondiale ci sia un divario ancora molto ampio tra tasso di occupazione maschile e femminile.  

L’attuale tasso di partecipazione alla forza lavoro globale per le donne è vicino al 49%. Per gli uomini è 75%.  Si tratta di una differenza di 26 punti percentuali, che in alcune aree arriva persino a superare i 50 punti percentuali.

Oltretutto, nel mondo del lavoro le donne sono relegate ad attività con basso salario e con scarse tutele che spesso non garantiscono l’accesso alla protezione durante la maternità.

A livello mondiale, le donne guadagnano in media il 77% di quello che guadagnano gli uomini. L’Organizzazione internazionale del lavoro ha rilevato che, in assenza di azioni mirate, al ritmo attuale non verrà raggiunta l’uguaglianza retributiva tra uomini e donne prima del 2086.

A causa della persistenza degli stereotipi sui ruoli di genere, le donne si assumono ancora la maggior parte delle responsabilità domestiche, passando in media 26 ore a settimana in attività di cura e in faccende domestiche, rispetto alle 9 ore degli uomini.

Violenza contro le donne: perché impatta anche sulla fame

Con il termine “violenza di genere” ci si riferisce a qualsiasi atto dannoso perpetrato contro la volontà di una persona e che si basa su differenze (di genere) socialmente attribuite tra maschi e femmine.

Un esempio di violenza di genere sono i matrimoni precoci. Sapevi che nel mondo, ogni giorno, 37.000 bambine sono obbligate a sposare uomini molto più grandi di loro? Si tratta di una grave violazione dei diritti umani. Queste bambine perdono la loro infanzia, la loro libertà, il loro diritti all’educazione e, molto spesso, sono più esposte a soffrire fame e malnutrizione.

La violenza di genere e la malnutrizione, infatti, fanno parte di un circolo vizioso:

  • Le donne vittime di violenza di genere possono subire conseguenze fisiche, psicologiche ed emotive che influiscono sul consumo di cibi sani e nutrienti;
  • L’aumento dello stress, la mancanza di bisogni primari e i disaccordi su come vengono gestite le risorse domestiche (come il cibo) possono aumentare le forme di violenza domestica;
  • Livelli più elevati di insicurezza alimentare e fame possono portare donne o uomini a scambiare cibo con sesso.

Fame nel mondo: le donne sono in fondo alla coda

Ancora oggi, purtroppo, l’essere donna implica il fatto di subire discriminazioni, tra cui un maggior rischio di soffrire la fame rispetto agli uomini. Le donne, infatti, nella maggior parte dei casi sono i soggetti più vulnerabili quando si tratta di crisi umanitarie e di malnutrizione. La mancanza di opportunità e risorse le rende le prime vittime della fame nel mondo.

Ma perché, ancora oggi, accade questo a milioni di donne nel mondo?

Perché le donne continuano ad avere meno accesso all’istruzione e alla formazione. Per fare un esempio il 99,4% delle donne Fulani, una popolazione della Nigeria, che vivono nelle famiglie più povere, non studia più di sei anni;

Perché le donne ancora oggi hanno meno accesso al lavoro e ai mezzi produttivi;

Perché le donne hanno meno potere decisionale nelle famiglie e, quindi, nella società.

3 vantaggi della parità di genere nella lotta alla fame

Le disuguaglianze di genere sono non solo ingiuste, ma anche controproducenti. Infatti, l’uguaglianza di genere porterebbe dei vantaggi a livello globale facilmente dimostrabili:

  1. Se le donne avessero la stessa parità salariale, il PIL globale aumenterebbe del 35% entro il 2025;
  2. Se le donne ricevessero più formazione e potessero accedere a posizioni decisionali, ci sarebbero 150 milioni di persone affamate in meno nel mondo;
  3. Se le donne avessero maggiore potere decisionale, le famiglie godrebbero di un aumento del reddito familiare fino al 20%;

Ecco perché la lotta alla fame passa anche attraverso la lotta alle disuguaglianze di genere: una causa non solo giusta, ma utile per rendere il mondo un posto migliore.

Un caso di successo - il progetto degli orti giardino in India

I vantaggi della parità di genere nella lotta alla fame nel mondo non sono idee astratte, ma obiettivi raggiungibili concretamente. In India, ad esempio, attualmente lavoriamo in 4 Stati (Maharashtra, Madhya Pradesh, Rajasthan e Gujarat) con l’obiettivo di garantire supporto nutrizionale alle famiglie maggiormente in difficoltà.

Uno dei tanti progetti con cui stiamo cambiando migliaia di vite è quello della realizzazione di orti giardino, che consentono a tantissime donne di liberarsi dall’insicurezza alimentare partecipando a corsi di formazione e ricevendo semi, terra e attrezzi da giardino.

Le donne sono le principali protagoniste di questo progetto. Imparando tutto quello che c’è da sapere sia sulla cura del raccolto che sulla vendita, rafforzano la loro autonomia e il loro ruolo nella società.

Poco alla volta, quindi, grazie al lavoro di queste donne tante famiglie possono risollevarsi dalla condizione di precarietà alimentare nella quale versavano.

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