Settimana dell'allattamento materno e il riallattamentoSettimana dell'allattamento materno e il riallattamento

Settimana dell’allattamento materno: il riallattamento per salvare un bambino abbandonato

2 Agosto 2021

 

SHETARA È RIUSCITA AD ALLATTARE IL BAMBINO CHE HA ADOTTATO, NONOSTANTE SIANO PASSATI 7 ANNI DALLA SUA ULTIMA GRAVIDANZA. IL NOSTRO PROGRAMMA DI RIALLATTAMENTO MOSTRA ALLE DONNE COME ALLATTARE ANCHE QUANDO NON SONO MAI STATE INCINTE O SE SONO PASSATI MESI O ANNI DALLA LORO ULTIMA GRAVIDANZA.

 

Per combattere la malnutrizione infantile, sarebbe meglio allattare al seno esclusivamente per i primi 6 mesi. Tuttavia, in aree remote, affette da conflitti o disastri climatici, l’allattamento assume un’importanza totalmente differente e diventa vitale per i bambini.

 

L’importanza dell’allattamento al seno

Il latte materno contiene tutti i nutrienti necessari per lo sviluppo sano del bambino: è sterile, sempre alla giusta temperatura, si evolve nel tempo e si adatta ai bisogni del bambino. L’allattamento al seno è il modo più sicuro per garantire la salute dei neonati, a differenza del latte per neonati. Utilizzare questo tipo di prodotto per bambini può essere molto complicato e addirittura dannoso se non fatto nelle migliori condizioni. Questi prodotti richiedono accesso ad acqua potabile, a strumenti per prepararlo in condizioni di igiene e per mantenerlo refrigerato. Requisiti spesso difficili da soddisfare in aree non pienamente sviluppate, affette da conflitto o colpite da disastri naturali.

 

Come riallattare

Praticare l’allattamento al seno può salvare la vita di oltre 800.000 bambini sotto i 5 anni a livello globale ogni anno. A causa dell’aumento dei conflitti e delle evacuazioni, molti bambini sono rimasti orfani o non hanno più accesso all’allattamento materno.

 

“NON AVREI POTUTO IMMAGINARE DI ESSERE ANCORA IN GRADO DI ALLATTARE SENZA ESSERE INCINTA E A 7 ANNI DALLA MIA ULTIMA GRAVIDANZA.”

(SHETARA, MADRE ADOTTIVA)

 

Il riallattamento è l’atto del ricominciare ad allattare senza essere incinta e dopo diversi mesi o anni dall’ultima gravidanza. Le donne che hanno smesso di allattare di recente o in passato possono produrre ancora latte per uno dei propri figli o anche in caso di figli adottati. Quest’ultimo è il caso di Shetara, una madre Rohingya che ha adottato un bambino. “Abbiamo trovato il bambino in una foresta vicina e l’abbiamo accolto nella nostra famiglia. Il giorno successivo, l’ho portato nella clinica di Azione contro la Fame più vicina.”

 

Nel nostro progetto di riallattamento somministriamo un trattamento ormonale leggero. In seguito, ci assicuriamo che avvenga l’allattamento al seno.

“Mi hanno ricoverato nella clinica e dopo 4 giorni ho riallattato e ho ricominciato a produrre latte.”

Somministriamo latte materno attraverso un tubo posizionato accanto al capezzolo della madre. Il bambino si attacca istintivamente al capezzolo e riceve il latte; ciò stimola il sistema nervoso della madre coinvolgendo il cervello nella produzione di ormoni (prolattina e ossitocina) che contribuiscono al processo di allattamento e innescano la produzione di latte.

“Mi ci sono voluti 4 giorni per produrre le prime gocce di latte e dopo 22 giorni sono riuscita ad allattare il bambino completamente. Sono rimasta contenta di essere in grado di allattare di nuovo. Ho nutrito il bambino in questo modo, non potevo dargli cibo da solo, il latte materno gli ha permesso di prendere peso.”

Questo programma è stato un successo in Bangladesh dove è stato inaugurato nel 2017. Nelle nostre cliniche, tra il 2018 e il giugno 2019, 132 madri adottive e biologiche sono state in grado di allattare nuovamente i loro bambini.

 

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