ETIOPIA: El Niño, una minaccia per la sicurezza alimentare e la nutrizioneETIOPIA: El Niño, una minaccia per la sicurezza alimentare e la nutrizione

ETIOPIA: El Niño, una minaccia per la sicurezza alimentare e la nutrizione

14 Dicembre 2015

Quest’anno in Etiopia le deboli piogge di primavera conosciute con il nome di Belg non sono state sufficienti, stanno portando ad un aumento dell’insicurezza alimentare e della malnutrizione e stanno minacciando le piantagioni, i raccolti e le mandrie di animali. L’arrivo di El Niño ha avuto un grande impatto sull’intensità delle piogge estive che permettono la maggior parte dei raccolti agricoli del paese e forniscono una quantità maggiore di acqua potabile. Questa combinazione di fattori climatici conduce ad un pericoloso aumento della insicurezza alimentare e della malnutrizione che potrebbe aggravarsi nei prossimi mesi.

Anche se l’Etiopia ha realizzato progressi importanti in termini di riduzione della povertà, il 30% della popolazione vive ancora sotto la soglia di povertà (fonte: Banca Mondiale 2014). Quattro etiopi su cinque vivono in ambienti rurali e praticano attività agricole che dipendono largamente dalle piogge, fatto che li rende estremamente vulnerabili alle variazioni climatiche. Durante i primi mesi del 2015, le regioni rurali e pastorali hanno conosciuto piogge tardive, insufficienti ed irregolari che hanno destabilizzato fortemente la sicurezza alimentare. Le zone più vulnerabili sono ormai minacciate dal fenomeno del Niño, e alcuni specialisti lo considerano come uno dei più violenti della storia. El Niño potrebbe colpire seriamente il paese, con il 95% di probabilità di continuare anche durante l’inverno ed indebolirsi poi progressivamente nella primavera del 2016.

Nel 2015 le piogge Belg, che arrivano dopo la stagione secca, sono giunte in ritardo e si sono poi succeduti anomali periodi di siccità duratura. Normalmente queste piogge cominciano alla fine del mese di Gennaio nel Sud dell’Etiopia, per poi proseguire nel Nord e terminare alla fine di Aprile o agli inizi di Maggio. Esse rappresentano dal 30 al 50% delle piogge annuali nel Sud della zona Belg, che comprende la regione Oromya, e dal 5 al 30% nel Nord. Al di là della loro importanza per la sicurezza alimentare, le piogge permettono agli agricoltori di preparare il terreno per la stagione dei raccolti. Quest’anno, a causa della mancanza di piogge, solo tra il 25 e il 50% delle superfici solitamente coltivabili sono state sfruttate nel Sud della zona del Belg; nel Nord la percentuale oscilla fra il 50 e il 58%. Oltre alla riduzione delle terre coltivabili, alcuni raccolti sono stati danneggiati a causa di piogge irregolari e di periodi di siccità. Oltre alle piogge insufficienti di questa breve stagione, il fenomeno di El Niño ha perturbato la stagione delle piogge principale dell’Etiopia che bagna abitualmente gran parte del paese da Giugno a Settembre. Ancora una volta, le piogge sono arrivate in ritardo e sono state insufficienti e intermittenti. Dato che l’Etiopia è alla fine della stagione delle piogge, la mancanza d’acqua è già evidente in parte del territorio nazionale e i raccolti saranno di molto inferiori a quelli attesi, aggravando ancora lo stato di insicurezza alimentare.

A Wag Himra, nella regione Amhara nel Nord del paese, Azione contro la Fame ha constatato che molti agricoltori soffrono di mancanza delle sementi e i raccolti per i cereali sono previsti di gran lunga al ribasso rispetto alla norma. Nell’Est dell’Etiopia, nella provincia di Hararge, degli agricoltori sono stati obbligati a piantare i loro semi in tre riprese a causa della scarsità di pioggia. Oltretutto, il ritardo e la mancanza di piogge ha un impatto anche sulle risorse idriche e sulla sopravvivenza degli animali da allevamento. Anche se lo stato del bestiame ed il livello di produzione sono migliorati a Luglio ed Agosto, restano ben al di sotto dei livelli del 2014.

Fin dagli ultimi episodi che hanno visto il manifestarsi del Niño in Etiopia nel 1997-98 e nel 2002-2003, i raccolti si attestano fra il 15 e il 30% sotto la soglia considerata “della normalità”. I due ultimi episodi studiati hanno mostrato aumenti drammatici dell’insicurezza alimentare e della malnutrizione, cosi come una diminuzione del PIL da un anno all’altro, dovuti alle perdite del settore agricolo. Oggigiorno la sicurezza alimentare, l’accesso all’acqua, la sanità e l’igiene e la nutrizione sono problematici in molte “woredas” i distretti etiopi. Il governo ha lanciato una risposta d’urgenza a livello federale e regionale al fine di valutare la situazione ed assistere i più vulnerabili. Le informazioni provenienti dai programmi di ACF mostrano che i raccolti di quest’anno non saranno sufficienti. Nel Sud, ma anche nel Nord-Est, nell’Est e nelle zone centrali dell’Etiopia, la sicurezza alimentare resterà un problema fino al prossimo arrivo delle piogge Belg, vale a dire a Maggio-Giugno 2016.

Per fronteggiare questi periodi di siccità, Azione contro la Fame prosegue i suoi programmi per aumentare la resilienza presso le popolazioni agro-pastorali al fine di prevenire i rischi nelle regioni di Oromiya e di Ahmara.

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