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A due mesi dall’esodo dei Rohingya, la situazione in Bangladesh è critica

27 Ottobre 2017

Due mesi dopo il primo scoppio delle violenze nello Stato Rakhine (Myanmar), l’afflusso di rifugiati Rohingya in Bangladesh continua a crescere. Oltre 604.000 persone hanno ormai attraversato il confine del Bangladesh. 

Azione contro la Fame, presente in Bangladesh dall’inizio delle tensioni, è costretto a lanciare l’allarme: i campi sono eccessivamente sovraffollati, le condizioni di vita all’interno sono spaventose e i rischi derivanti dalla crisi sanitaria sono estremamente pericolosi. I più colpiti sono i bambini al di sotto dei 18 anni, che ora rappresentano oltre il 54% dei rifugiati. È necessaria una risposta di emergenza, ma devono essere prese in considerazione anche soluzioni durature nel lungo termine.

“Quello che abbiamo visto in entrambi i Paesi è molto inquietante. È stato un livello enorme di sofferenza a causare uno spostamento così rapido e massiccio della popolazione,” dichiara Isabelle Moussard-Carlsen, Direttrice delle operazioni di Azione contro la Fame.

I bambini sono le principali vittime della violenza

In due mesi, la popolazione di Rohingya ha subito un vero e proprio esodo. Il numero di rifugiati che scappano dalle violenze nello Stato Rakhine in Myanmar continua a crescere giorno dopo giorno. Tra i 604.000 sfollati, ci sono approssimativamente 320.000 bambini al di sotto dei 18 anni. Alcuni vengono da soli e sono spesso affamati. 

Nei campi, sono stati osservati in questi bambini livelli particolarmente alti di malnutrizione acuta grave: Azione contro la Fame ha esaminato più di 175.000 bambini sotto i cinque anni e ha accertato circa 22.000 casi di malnutrizione acuta grave e moderata. Questi bambini, insieme a oltre 8.500 donne incinta e in fase di allattamento, sono stati ammessi al nostro programma di nutrizione per ricevere tutto l’aiuto di cui hanno bisogno. Ciò nonostante, in alcuni dei siti che sono emersi spontaneamente, non c’è alcun accesso ad acqua potabile e servizi igienici, aumentando così i rischi di un focolaio di malattia.

la comunità internazionale deve provvedere con risposte a lungo termine

Lunedì 23 ottobre la Conferenza dei donatori per la crisi di rifugiati Rohingya in Bangladesh, tenutasi a Ginevra, ha chiesto 434 milioni di dollari in aiuti ai profughi Rohingya da essere stanziati entro febbraio 2018. Durante la conferenza, Azione contro la Fame ha ricordato che queste donazioni, essenziali per fornire aiuti umanitari di emergenza, hanno anche bisogno di essere accompagnate da un forte impegno politico.

“Mentre rispondiamo all’emergenza umanitaria che ha colpito bambini, donne e uomini traumatizzati ed esausti, dobbiamo anche pensare a come evitare gli errori che abbiamo fatto in altri contesti: lasciare che si creino mega-campi non è una buona soluzione, né nell’immediato, né nel medio termine,” ha spiegato Isabelle Moussard-Carlsen.

Le soluzioni per il futuro devono essere riesaminate, per offrire ai bambini Rohingya un futuro in cui avranno l’opportunità di imparare, crescere e contribuire allo sviluppo economico e sociale della società in cui vivono.

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